Recensioni

“La forma e il colore della pura essenza”

Le leggi della Natura sono infinite, perché infinite sono le forme visibili ed invisibili in cui essa si manifesta nella perenne trasformazione delle sue cose. Le indagini moderne sulle dimensioni della materia,dalle prime osservazioni al microscopio alle nuove frontiere della fisica dei quanti, ci hanno restituito la visione di un’immensità complessa costruita con geometrie assolutamente perfette ed armoniose. Tuttavia il nostro sguardo coglie l’essenza, il prodotto finale che appare nella tridimensionalità Giuseppe Denti ferma questa sostanziale semplificazione del mondo, delle sue realtà viventi animate ed inanimate. Con l’ausilio di una spiccata sensibilità alle forme ed ai virtuosismi cromatici, propone una visione concreta del mondo,in cui domina una natura vivace e comunicativa racchiusa entro tracciati lineari semplici ed estremamente definiti. Denti vuol mostrare il miracolo della vita nella molteplicità,  lo spettacolo delle sue meraviglie e la poesia ch'esse suscitano attraverso la contemplazione.

La presenza umana nella pittura di Denti è spettatrice di eventi in cui non sembra protagonista, ma comprimaria. Sono i momenti della profonda riflessione sul destino umano:le figure metafisiche,presenze viventi allo stato puro, si cercano nell'unione simbiotica, in armonia con l’ordine precostituito delle cose.

E’ l’idea di un mondo nuovo, di un modello ideale che vive segretamente nell’autenticità di un cuore d’artista a cui vogliamo credere colla forza della speranza, pur nella conclamata crisi della coscienza contemporanea.

Giancarlo Bonomo, maggio 2013 da catalogo presentato in occasione della partecipazione alla 55.a Esposizione Internazionale d’Arte La Biennale di Venezia

Giuseppe Denti si muove con rigoroso equilibrio tra figurazione ed astrazione, e in questo intensifica le sue indagini, creando opere di grande ricchezza contenutistica,a cui la plasticità degli spessori di materia pittorica conferisce un valore aggiunto. Giovandosi della conoscenza di una grande diversità di tecniche e di mezzi come il legno, la malta o il gesso per dare consistenza al piano e corporeità alle figure, egli si addentra in un’intensa ricerca spaziale che lo conduce all’esplorazione della tridimensionalità, dove luce e colore giocano un ruolo preminente.

Paolo Levi, Dicembre 2010